Disagio esistenziale

DISAGIO ESISTENZIALE

La vita bussò alla porta del Disagio Esistenziale, qualcuno rispose :
“chi sei? entra...”

Tutti quelli di cui abbiamo parlato sono ,come minimo, “disagi”. Cosa c’è di diverso in questo da formare una voce a se’? In questo approccio “vita” ed “esistenza” non sono esattamente sinonimi per quanto un concetto presupponga la sua manifestazione e la sua “ragione” nell’altro. Si aprirebbero a questo punto infinite schiere di biblioteche di Filosofia, Spiritualità nonchè di Fisica, Biologia…. Rimaniamo sul campo della Psiche, del supporto e della “crescita”, del perseguimento della realizzazione migliore possibile di ogni nostra potenzialità.

Il disagio esistenziale è più vago, più indefinito ed espanso di altri disagi, non ha un oggetto preciso, non un sintomo definito a cui attaccarsi per darsi la parola e meritarsi ascolto come gli altri… eppure anche in queste condizioni non stiamo bene; può essere il dolce che ci manca a fine pasto anzichè la minestra che ci sfama? Sì, può essere, ma sta anche scritto che di non solo pane vive l’uomo, dove il riferimento spirituale non è affatto accessorio al terreno su cui ci stiamo circoscrivendo… Con questo nostro disagio siamo a una bella festa, abbiamo il vestito “giusto”, ci sembra di aver scelto tutto e non capiamo perche’ ci sentiamo fuori posto. Forse abbiamo visto male e non è questa la festa che ci interessa, o questa è l’ennesima festa che ci dice le ennesime cose….dove è allora il nostro Luogo e quale il nostro Vestito?

Mi occupo del disagio esistenziale attraverso l’aiuto che gli strumenti e l’allenamento alla profondità del pensiero analitico mi possono fornire per capire la struttura della personalità, la sua particolare storia, le sue particolari ragioni…dopo di che gli strumenti in quanto tali sono esauriti …si cammina a fianco cercando insieme e attingendo io, per farne oggetto di riflessione condivisa, a tutto ciò che la vita mi ha insegnato attraverso le sue tante lezioni.